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barra palestra emozioni UN ASCENSORE PER ALE
Un ascensore che migliora la qualità della vita di un ragazzo meno fortunato, concretizzato grazie all’impegno di un’associazione di volontariato ed all’apporto di tanti, tra i quali un generoso benefattore che ha voluto restare anonimo.

Un mezzo per spostarsi più velocemente e senza fatica che in questo caso diviene lo strumento attraverso il quale accrescere la propria autonomia ed alleviare lo sforzo di quanti, con sforzi quotidiani alimentati da un immenso affetto, si prodigano per rendere meno difficile la vita di un ragazzo verso il quale il destino, nei suoi primi momenti di vita, ha subito mostrato il suo volto peggiore.

Alessandro (Ale per tutti coloro che gli sono vicini) ha da poco compiuto 13 anni: a causa di un’ipossia alla nascita, è affetto da una tetraparesi spastica che lo rende completamente dipendente dagli altri.
Affrontare tre rampe di scale, sino a pochi giorni orsono, era condizione imprescindibile per entrare ed uscire da casa.

Man mano che lui cresceva, per sua madre accompagnarlo fuori e dentro dall’appartamento era diventato un compito sempre più gravoso, rendendo di fatto indispensabile l’installazione di un ascensore capace di contenere la sua “speciale” carrozzina.

L’associazione “Palestra delle Emozioni” in più circostanze (partecipazione alle Fiere di San Florido ed all’Albero del Volontariato, presenza di volontari presso il centro commerciale “Castello”) ha attuato iniziative di raccolta fondi che, unite al contributo offerto da alcuni privati, hanno permesso di raccogliere la somma di oltre 20.000 euro necessaria per l’acquisto dell’ascensore, che ora è stato collocato nell’edificio dove risiede la famiglia del ragazzo e successivamente collaudato.

“E’ stata una grande soddisfazione – commenta commossa Iris Valorosi, presidente dell’associazione –vedere la felicità negli occhi di Ale, che finalmente ha avuto la possibilità di scendere e risalire senza dover essere preso in braccio ed al contempo un grande sollievo per i suoi familiari ed in particolare per la mamma, unica a svolgere questo faticoso compito.

Mi piace ricordare che l’obiettivo è stato raggiunto grazie al generoso contributo di tante persone che ci hanno dato e continuano a darci fiducia acquistando i nostri oggetti”

Paolo Cocchieri La Nazione